"Alla minima contrarietà, ecco che nella maggior parte delle persone si mette in moto tutto un meccanismo interiore: per loro qualunque occasione è valida per rimuginare pensieri e sentimenti di irritazione, di collera, di ostilità e di rivolta. Tutto ciò che gli altri fanno viene giudicato in funzione dei propri desideri e delle proprie aspettative, e allora guai a coloro che non rispondono a quelle aspettative! Non solo li si biasima, ma inoltre si attribuisce loro ogni sorta di intenzioni malevole. Non ci si domanda se quelle persone fossero occupate o trattenute altrove, se avessero delle preoccupazioni, se fossero malate, e se la loro condotta potesse essere giustificata vista la situazione in cui si trovavano. Perché porsi simili domande? Si preferisce interpretare il loro comportamento come un affronto personale.